Come è noto ci occupiamo di spazi esterni; principalmente giardini ma anche parchi e terrazzi. Questa settimana abbiamo voluto spostare il nostro focus all’interno della casa in quando abbiamo reputato interessante parlare di piante che purificano l’aria di casa e di conseguenza il benessere di chi ci vive.
Come articolo eccezionale vogliamo suggerirvi alcune idee su quali specie di piante scegliere per la propria abitazione
Questo elenco è frutto di numerosissime ricerche sulla capacità delle piante di depurare l’aria negli ambienti chiusi: case, uffici e anche… stazioni spaziali!
Infatti le prime ricerche in questo campo sono state eseguite proprio dal famosissimo ente aerospaziale americano, ovviamente parliamo della NASA. I primi studi risalgono agli anni 80 e da quel momento se ne sono susseguiti molti altri che hanno dimostrato che le piante d’appartamento possono essere efficaci per migliorare il benessere fisico e psicologico delle persone.
Gli studi hanno evidenziato che le piante intrappolano e immagazzinano sostanze nocive che altrimenti rimarrebbero in sospensione nell’aria che viene respirata creando eventuali problemi. Questi elementi dannosi si chiama VOC e si tratta di composti organici volatili che hanno la caratteristica, per l’appunto, di essere volatili e possono essere rilasciati da solventi, diluenti, colle, detergenti, fumo di sigaretta ecc… L’elenco di specie utili a questo scopo hanno superato il centinaio e vengono consigliate in base alla disposizione della casa e alla stanza scelta.
OSSIGENO
Inoltre, grazie alla fotosintesi clorofilliana, le piante assorbono anidride carbonica per produrre ossigeno, ovvero l’esatto opposto di quanto fa l’organismo umano. Durante la notte alcuni tipi di piante emanano una piccola quota di anidride carbonica, per questo motivo è bene scegliere con cura quali piante mettere nella camera da letto.
Per ottenere una riduzione significativa dell’anidride carbonica in una stanza occorrerebbero molte piante, oppure si possono scegliere in numero ridotto abbinandole ad una regolare areazione.
Per gli ambienti più vissuti di giorno come il soggiorno e lo studio sono risultate efficaci il Ficus elastica, la Dieffenbachia, lo Spathiphyllum e la Yucca, tutte specie facili da reperire e coltivare. Per gli ambienti vissuti maggiormente nelle ore notturne sono meglio optare per il Croton e basilico che emettono minor anidride carbonica oppure piante che continuano ad assorbire anidride carbonica e inquinanti come la Sansevieria, la Crassula, le Kalanchoe e l’Aloe.
INQUINANTI
Le piante usano principalmente due meccanismi per assorbire gli inquinanti:
- le sostanze si depositano sulle foglie dove rimangono intrappolate per la presenza di microstrutture come i tricomi (piccoli “peli” posti sulla superficie delle foglie) o per la presenza di sostanze cerose
- oppure grazie all’apertura degli stomi, minuscole feritoie presenti principalmente sulle lamine fogliari che servono per effettuare gli scambi gassosi. Grazie a queste lamine le sostanze inquinanti vengono assorbite dalla pianta e immagazzinate in parti diverse che possono essere le foglie stesse, il busto o le radici. Una volta raggiunte le parti di destinazione le sostanze dannose vengono degradate fino a diventare inoffensive dalla pianta stessa o dai microrganismi.
Ma quali sono queste sostanze nocive?
Con un efficienza variabile le piante sono in grado di eliminare molti dei composti organici volatili dannosi tra cui benzene, toluene, xilene e formaldeide. Questi inquinanti vengono rilasciati principalmente da vernici murali, detersivi, prodotti per la pulizia, fumo di sigaretta, arredi, deodoranti per ambienti, alcuni prodotti per l’igiene della persona e tutti gli insetticidi ad uso domestico.
L’efficienza delle piante varia da specie a specie e inoltre influisce anche la crescita della stessa e le condizioni di luce e temperatura.
Vi alleghiamo una tabella riassuntiva delle specie più efficaci:
PIANTA | COSA RIMUOVE |
---|---|
Anthurium | Ammoniaca, xilene, toulene |
Asparagus, Hoya carnosa | Benzene, toulene |
Chlorophytum elatum (falangio) | Formaldeide, fumo,monossido di carbonio, benzene, toulene |
Areca, Rhapis excelsa | Xilene, toulene |
Chrysanthemum morifolium | Benzene, formaldeide |
Dracaena marginata, Dieffenbachia | Xilene, toulene, tricloroetilene, formaldeide |
Epipremnum aureum (pothos) | Formaldeide, vapori chimici, fumo |
Euphorbia pucherrima, Gerbera | Benzene |
Ficus benjamina | Formaldeide, benzene, fumo di sigaretta |
Ficus robusta | Formaldeide, trielina, odori sgradevoli, fumo |
Hedere helix | Formaldeide, tricloroetilene, benzene |
Philodendron domesticum | Formaldeide |
Pteridophyta (felce) | Formaldeide, fumo di sigaretta |
Saintpaulia ionantha | Tricloroetilene |
Spathiphyllum | Acetone, metanolo,benzene, ammoniaca, formaldeide, tricloroetilene, alcoli |
Tradescantia pallida | Benzene, Toulene |
Poiché alcune piante sono specializzate nella rimozione di inquinanti specifici la scelta va fatta in base a quella caratteristica e dal tipo di sostanza che vogliamo rimuovere dall’ambiente. Bisogna però tenere conto delle caratteristiche dei locali scegliendo con cura in base alle condizioni di luce.
QUANTE PIANTE?
Come regola generale per aumentare il numero di inquinanti assorbiti bisogna aumentare la quantità di piante presenti o l’intensità di luce. Recenti studi dimostrano che con un volume di piante pari al 5/10% dello spazio disponibile si ottiene una diminuzione di inquinanti del 74%. Sono ancora in corso i vari approfondimenti per capire con esattezza la quantità di piante necessarie per una rimozione completa delle sostanze nocive ma è dimostrato che anche con un numero ridotto ci sono effetti benefici sulle persone con ricadute positive anche su umore e concentrazione.