Il deperimento inesorabile, che può manifestarsi in modo più o meno rapido, dell’abete di Natale tenuto in casa durante le festività natalizie rappresenta la principale ragione dietro la scelta sempre più diffusa di optare per un abete sintetico anziché uno vivo. Nonostante la ben nota differenza nel valore ornamentale tra i due soggetti, la praticità nella gestione di un abete artificiale ha contribuito alla sua crescente popolarità.
Tuttavia, esiste la possibilità di mitigare significativamente i segni di stress dell’abete vivo adottando una serie di regole e accorgimenti. Questi interventi sono finalizzati a garantire la sua sopravvivenza all’interno degli ambienti domestici, preparandolo per un successivo e rigenerante trapianto all’aperto.
Guida all’acquisto
Il buon mantenimento dell’’abete è legato soprattutto alla qualità e alla tipologia dell’esemplare che si acquista.
È importante rivolgersi a vivai qualificati, in grado di offrire piante in salute. L’abete deve possedere una zolla ben formata, quindi capace di racchiudere e sostenere un adeguato apparato radicale e possibilmente già dotato di un vaso di adeguata capacità.
Evitare l’acquisto di esemplari a radici nude, non opportunamente protette dal pane di terra: costano meno ma in breve tempo deperiscono in maniera irrimediabile. Scegliere un albero di dimensioni medio-piccole, cioè di altezza compresa tra i 150 e 250 cm, questo aumenta la possibilità di sopravvivenza rispetto a quelli grandi.
La cima dell’albero deve essere integra, unica e non ramificata e i rami non devono aver subito drastici tagli di contenimento. Il colore delle vegetazione deve essere verde brillante e la chioma deve presentare una buona simmetria di crescita ed essere priva di parassiti
Le cure in casa
Ecco alcuni interventi per preservare l’integrità dell’abete in appartamento.
Gli abeti crescono bene in ambienti freschi e luminosi: i fattori principali che ne determinano il deperimento, a volte molto rapido quando vengono mantenuti in luoghi chiusi, sono l’eccessiva temperatura e l’insufficiente illuminazione. Pertanto quanto più tardi si porta all’interno l’albero, tanto maggiori saranno le possibilità di un suo soddisfacente mantenimento.
Se acquistata in zolla, senza vado, la pianta va subito messa in un vaso di diametro adeguato alla sua dimensione, mai troppo piccolo, in grado di accogliere l’intero pane radicale, senza che questo venga ridotto di volume. È opportuno utilizzare dell’ottimo terriccio, fertile, organico e ben drenante.
Sul fondo mettere uno strato di argilla espansa o ghiaietto. Non è necessario aggiungere fertilizzante al substrato. Lasciare ovviamente un sottovaso per la raccolta dell’acqua, utile anche perché, grazie alla sua evaporazione, umidifica i rami più bassi. Subito dopo il trapianto, irriga garantendo la bagnatura all’intera massa di terra. Durante la permanenza in casa è indispensabile annaffiare la terra non appena inizia ad asciugarsi nei primi 2-3 cm superficiali. Se l’albero viene adornato con lampadine elettriche è indispensabile accertarsi del perfetto isolamento dell’impianto elettrico.
I sintomi di deperimento
Le manifestazioni più evidenti di un processo iniziale di deperimento sono l’ingiallimento o disseccamento degli aghi. A ciò fa seguito l’abbondante caduta degli stessi. Sono sintomi quasi sempre non di origine parassitaria, bensì ambientale. A volte tali fenomeni riguardano solo alcuni rami dell’abete: in tal caso le possibilità di recupero dell’albero sono maggiori rispetto a quelle che si hanno in presenza di un esteso distacco degli aghi dall’intera chioma. L’unico modo per limitare tale sofferenza, che può condurre alla morte dell’abete, è spostare l’albero in ambiente più fresco, anche necessariamente all’aperto.
Il trasferimento all’aperto
Al termine del periodo natalizio, l’abete va portato al più presto all’aperto o in un ambiente luminoso e non riscaldato, a temperature di pochi gradi sopra lo zero. In gennaio e febbraio, anche se l’abete è ormai fuori casa, non vanno trascurate le irrigazioni, necessarie soprattutto se l’inverno ha un andamento climatico molto secco, nel qual caso è importante bagnare regolarmente anche la chioma. In marzo-aprile l’abete potrà essere collocato in piena terra, dopo aver eliminato gli eventuali rami secchi. Se il vaso è grande, è possibile interrare l’intero albero con il suo contenitore, in attesa poi di toglierlo nuovamente da terra il Natale successivo per riportarlo in appartamento.
In alternativa lo si svasa e lo si mette a dimora in ambiente soleggiato, possibilmente ben distante da altri alberi, dal momento che è destinato a diventare una pianta di grandi dimensioni.
A radicazione avvenuta, è possibile distribuire attorno alla sua base un’adeguata dose di concime in granuli al fine di favorirne una più veloce ripresa vegetativa.